Sito Ufficiale dell'Associazione "Tegnue di Chioggia" - ONLUS
 
   
 
 
Pesca Selvaggia nell'oasi

CHIOGGIA. A rischio l’integrità delle Tegnùe. Non ha usato mezzi termini il presidente dell’associazione Tegnùe, Piero Mescalchin, durante l’assemblea annuale tenutasi domenica, per richiamare le autorità cittadine a fare la propria parte nella conservazione dell’oasi marina al largo di Chioggia che rischia la distruzione a causa di chi continua a praticare la pesca, vietata da un’ordinanza, e l’ancoraggio, non ancora interdetto. L’attività dell’associazione, a cui è stata affidata la gestione dell’oasi con un progetto triennale, sta continuando. A marzo del 2004 sono stati posati i primi 8 corpi morti e ad agosto le 4 boe luminose in superficie per indicarli. Fra un mese verranno affondati altri 8 corpi morti con le relative boe luminose, denominate con i nomi dei club di sommozzatori che collaborano alla manutenzione dei percorsi subacquei. E’ stata ultimata la distribuzione di 20.000 kit alle scuole elementari del Veneto, contenenti un video, un libro di giochi e una favola sulle tegnùe, e la Regione ha stanziato 120.000 euro per finanziare il secondo e terzo anno di gestione. «Continuano le azioni di pesca sia professionale che subacquea - spiega Mescalchin - alcuni pescherecci usano la zona come discarica. Se si continua così, ancora più velocemente l’habitat delicatissimo sarà distrutto. Finiti i fondi regionali potremo continuare nella nostra opera solo se il Comune e la Capitaneria di porto ci sosteranno. Occorre che venga emessa subito un’ordinanza di divieto di ancoraggio e che sia fatta sistematicamente azione di controllo. Stiamo lavorando con impegno, ma non ci sentiamo sostenuti. E’ riprovevole che questi provvedimenti siano sollecitati solo da noi, dato che le Tegnùe sono risorsa di tutti». (e.b.a.)


 
   
 
 
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