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Tegnue senza soldi, è allarme

 

26 Marzo 2013

 

CHIOGGIA Tegnùe senza soldi. Grido d’allarme dell’associazione che gestisce la zona di tutela biologica al largo di Chioggia che ha anticipato 20 mila euro e non ha più liquidi nemmeno per pagare l’assicurazione dell’imbarcazione, che permette la vigilanza dell’area e riparare le mede in cantiere da un anno. Sotto accusa Comune e Regione che si rimpallano le responsabilità della situazione. Tra i due fuochi le Tegnùe che continuano a scontare il peso di formalità burocratiche. Il 16 marzo il presidente delle Tegnùe onlus, Piero Mescalchin, ha nuovamente preso carta e penna per segnalare all’amministrazione comunale la difficilissima situazione gestionale. «Da settembre», scrive, «siamo in attesa che venga onorato il nostro credito nella gestione dell’imbarcazione (5.643 euro) e dei costi sostenuti in base alla convenzione (13.141 euro). Siamo una onlus e come tale ci sosteniamo con le quote associative e le donazioni, senza contare che dobbiamo anticipare spesso soldi di spese bancarie per operazioni e scoperti di conto, nulla ci arriva dal Comune. Per festeggiare il decennale abbiamo dovuto persino pagare l’affitto dell’auditorium…». La mancanza di fondi ha costretto l’associazione a sospendere l’attività di controllo in mare, la manutenzione delle boe e dei percorsi. Da una recente perlustrazione, fatta con mezzi propri, si è riscontrato che mancano cinque boe (G.S. Monselice, C.S. Padova, Medoacus Sub, Delta Sub, C.S. Chioggia) distrutte da collisioni, ancoraggi o azioni di pesca abusiva che continuano malgrado i divieti. Le mede per la delimitazione della zona giacciono in cantiere da oltre un anno in attesa dei fondi per la manutenzione. Continua anche il malcostume di utilizzare le Tegnùe come discarica abbandonando scarti di lavorazione di mitili e attrezzi di pesca. «Siamo ad un’impasse», spiega Mescalchin, «il Comune dà la colpa alla Regione (che finanzia il progetto di gestione delle Tegnùe), la Regione al Comune. A rimetterci è la città che ha un patrimonio immenso con un potenziale enorme e sconta le guerre tra amministrazioni. Fa pensare che al convegno, tenutosi il 20 marzo a Padova, sui cinque anni di iniziative regionali per la tutela del mare le Tegnùe di Chioggia non siano state invitate…». Elisabetta Boscolo Anzoletti ©RIPRODUZIONE RISERVATA

 Tengo a precisare che grazie anche alle mie richieste nel 2009 è stato concesso a Chioggia un finanziamento per le Tegnue di 750.000 euro, ho rinunciato nel contempo a un finanziamento diretto all’Associazione. La situazione attuale, dopo ben quattro anni è principalmente dovuta al disinteresse del Comune di Chioggia o alla incapacità degli amministratori nel gestire un progetto più volte contestato dalla la Regione Veneto. Molte volte ho offerto la mia totale e gratuita collaborazione ed è sempre stata negata.
Piero Mescalchin


 
   
 
 
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