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C'è chi usa le Tegnue come discarica
   
   
Martedì, 1 Marzo 2005

 
Presentata dal presidente Piero Mescalchin la relazione annuale dell'associazione: molti sono i pericoli che minacciano l'integrità dell'area

«C'è chi usa le Tegnue come discarica»

Appello a Comune e Capitaneria di porto perchè sostengano l'azione di controllo attuata dai volontari
 

Chioggia

L'Associazione "Le Tegnue" alle prese con due prospettive contrapposte. Una, esaltante, consistente nell'attività promozionale della stessa Associazione, che sta operando per fare dell'oasi naturalistica di Chioggia un momento di grande interesse per lo studio e la conoscenza scientifica ma anche per l'azione didattica a livello di scuola dell'obbligo; l'altra è fatta invece da promesse non mantenute, da pericoli che minacciano la stessa integrità di un'area che, a parole, tutti vorrebbero fosse conservata, rappresentando una vera e propria ricchezza oltre che stimolo ad un turismo diverso dal solito "sole e sabbia" che fin qui Sottomarina ha potuto offrire.

Eloquenti in proposito le affermazioni del presidente Piero Mescalchin nella consueta relazione annuale ai numerosi soci di "Le tegnue".

"La diffusa conoscenza del sito senza nessun controllo o regolamentazione porterà a sfruttare e bistrattare ancora di più questo splendido ambiente. E proprio questo non lo possiamo permettere! Da mesi - ha dichiarato Mescalchin - sollecito la Capitaneria di porto di Chioggia per un divieto di ancoraggio nelle zone adiacenti alle boe (per ora sono quattro che delimitano l'area dell'oasi ambientale, ndr). Il notevole aumento del traffico porterà a rovinare ulteriormente il fondale. Continuano le azioni di pesca sia professionale che subacquea. La scorsa settimana - ha riferito il presidente - siamo usciti in mare per una verifica degli ormeggi (delle boe) ed in tutti erano evidenti le tracce di reti e in parte risultavano danneggiati. Ho segnalazioni che alcuni pescherecci continuano ad usare queste zone come discarica". In pratica la presenza di boe rende facilmente individuabile l'area e sta avvenendo l'esatto contrario di quanto l'Associazione "Le tegnue" si propone. Il volontariato dei soci da solo non basta. "Riusciremo nel nostro intento e preserveremo un sito importante - ha concluso Mescalchin - solo se sostenuti dall'autorità del Comune di Chioggia e della Capitaneria di porto".

Il resto, l'altra faccia della medaglia, è tutto rosa. Collaborazione con l'Università di Padova, produzione di materiale didattico, un convegno il prossimo settembre per coinvolgere il mondo scientifico, turistico e subacqueo.

G.B.



 
 


 
   
 
 
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