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Storie di relitti
Republic P-47 Thunderbolt
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Republic P-57 Thunderbolt
(Testi e
immagini tratti dal video "Thunderbolt" di
Piero Mescalchin)
Una delle più riuscite macchine da guerra
messa in atto dagli Stati Uniti nel 2°
conflitto mondiale fu senza dubbio il
Cacciabombardiere "P-47 Thunderbolt".
Costruito dalla Republic Aviation Division
in 15.000 esemplari, era lungo 11 metri e
pesava quasi 9 tonnellate a pieno carico.
A causa della sua tozza forma, il "Thunderbolt"
fu soprannominato "Jug" "Bottiglia di
latte". Riusciva a raggiungere i 700 km
orari grazie a un motore stellare da 2.000
cavalli con Turbocompressore e a una
grande elica quadripala di circa 4 metri
di diametro.
Il relitto del P-47 giace a 22 metri di
profondità su un fondale sabbioso a circa
10 miglia al largo del litorale di Jesolo.
E' stato possibile localizzarlo solo
nell'estate del '93, per la segnalazione
di un peschereccio che strascicava nella
zona. L'aereo si presenta ai nostri occhi,
dopo 50 anni dall'abbattimento, con poche
incrostazioni. L'alluminio con cui è
costruito, infatti, risulta tossico per
molti organismi marini che hanno preferito
altri substrati.
La turbina fuoriuscita giace sulla sabbia.
L'aereo è completamente rovesciato, mostra
infatti nella parte superiore la sede del
carrello. La sua potenza di fuoco era
notevole; l'armamento comprendeva 8
mitragliatrici disposte sulle ali, un
carico di bombe da 125Kg l'una e razzi da
5 pollici.
Il "Thunderbolt" risultava particolarmente
adatto per l'attacco di obiettivi al suolo
e la sua pericolosità aumentava per
l'autonomia di 1.600 Km che diventavano
3.000 con l'aggiunta di un serbatoio
ausiliare di cartapesta situato sotto la
fusoliera. Uno dei carrelli presenta una
spaccatura forse causata da un proiettile.
Risulta alquanto difficile formulare
ipotesi sulle cause che ne determinarono
l'abbattimento. I contrassegni di
riconoscimento, che venivano cambiati ad
ogni missione, si sono rapidamente
corrosi.
La grande potenza di fuoco era resa
possibile da 8 mitragliatrici Colt
Browning da 12,7 mm disposte nelle ali. Le
coperture esterne in acciaio inossidabile
ne hanno favorito la conservazione. La
fusoliera in duralluminio è ben
conservata, così pure le ali. Immaginiamo
il "Thunderbolt" in una squadriglia di
caccia partita una notte del gennaio '44
dalla Puglia occupata dagli Americani per
precedere i bombardieri B-24 diretti a
distruggere le basi tedesche a Udine. Dopo
aver bombardato obbiettivi nemici, sulla
via del ritorno, potrebbe essere stato
colpito dalla contraerea.
Ci piace immaginare il pilota salvo,
protetto dall' abitacolo corazzato,
gettarsi col paracadute e guardare il suo
aereo inabissarsi. Ciononostante non diamo
nulla di scontato. Per sicurezza, con
l'aiuto di alcuni palloni, solleviamo
l'aereo dal fondo quel tanto che basta per
esplorare l'interno della cabina. Le due
colonne d'aria espulse dai palloni in
sovrapressione, sembrano riprodurre la
scia dell'aereo colpito, mentre si
inabissa. Dopo tanto fragore di battaglie,
trascina con sé nel silenzio del mare il
segreto della sua missione.
Associazione
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(Ve), Italy