Sito Ufficiale dell'Associazione "Tegnue di Chioggia" - ONLUS
 
   
 
 
La posizione dell'Associazione oggi

Per un dovere di chiarezza vorrei intervenire su quanto ho letto negli ultimi tempi sui quotidiani sulla posizione dell’Associazione che presiedo e non corrisponde al vero.
Molto si è speso negli ultimi anni per la valorizzazione delle Tegnue di Chioggia e credo che tantissimo si sia fatto per far conoscere un ambiente a molti sconosciuto, un ambiente che ha delle valenze biologiche straordinarie. Sono state promosse campagne di ricerca e elargite borse di studio perché è la biodiversità che rende unica l’area. Il valore  turistico passa in secondo piano data la poca limpidezza dell’acqua e la difficoltà che ne deriva dal praticare attività subacquea; ben venga quindi la ricerca sotto tutti gli aspetti e non solo biologico anche geologico. Molto meno si è fatto per preservare la zona da azioni di pesca e ancora peggio per il rilascio nell’area di reti smesse e quanto altro non serve. A questo proposito siamo stati convocati dalla  Ghost, che di questo si occupa a livello europeo. L’Associazione in questi anni ha lavorato sempre con spirito di puro volontariato, prima con un finanziamento Regionale diretto (2003-2008), poi con un finanziamento arrivato al Comune di Chioggia. Molti sono stati i problemi sorti  e le difficoltà incontrate lungo il cammino per divergenze nate principalmente da chi vede il mare da dentro e chi invece lo deve amministrare dalla scrivania di un ufficio.
Era stata data all’Associazione la gestione dell’Area e parte del finanziamento Regionale e questo ha comportato non pochi problemi economici per la necessità di anticipare spese anche ingenti e non per ultima la responsabilità di quanto succedeva in mare.
Nell’aprile dello scorso anno, per queste ragioni, l’Associazione ha deciso di recedere dalla gestione dell’area e quindi nulla più ci lega al Comune di Chioggia e a quanto deciderà di fare in futuro.
Ben venga ora, che si destini una parte del finanziamento alla ricerca, specialmente a biologi che a suo tempo hanno collaborato, ma non posso non rimarcare che l’area delle Tegnue è tutelata solo sulla carta. Dalle innumerevoli esplorazioni subacquee fatte lo scorso anno abbiamo visto solo montagne di rifiuti, nuovi arrivati anche i retini, scarti della lavorazione dei mitili e pochissimo pesce.
Se non interviene un sistematico controllo, il risultato di una ricerca sull’effetto riserva è scontato. Per le molte voci ascoltate sull’operato dell’Associazione, sull’impiego delle risorse concesse e per la massima trasparenza, vi invito a visitare il nostro sito http://www.tegnue.it/news/news_item.asp?NewsID=553; nelle news è stata pubblicata la relazione del nostro lavoro e il conto economico dettagliato delle spese sostenute.
Piero Mescalchin

Nuova Scintilla del 12 gennaio 2014
Nuova Venezia del 23 gennaio 2014

 


 
   
 
 
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